giovedì 16 luglio 2009

La pubblicità impazza su Internet

Internet piace sempre di più, anche agli investitori pubblicitari. Nel corso dello Iab Forum di Roma sono stati diffusi i numeri del Web “made in Italy” e il dato che più balza all’occhio riguarda il confronto fra Rete e TV per quanto riguarda la spesa in advertising: il media digitale, stando alle stime di Iab Italia, dovrebbe crescere il proprio giro d’affari quest’anno del 10,5%, il piccolo schermo (le rilevazioni sono di Assocomunicazione) perdere il 10,2%. Dunque curve di sviluppo agli antitesi, anche se i volumi in gioco sono nettamente diversi (siamo nell’ordine del rapporto di 1 a 8 a favore della Tv). Il Web, con un fatturato 2009 superiore ai 900 milioni di euro, offre però segni di vivacità anche in una fase di crisi mentre per i canali di comunicazione tradizionali - la prevista flessione a fine anno degli introiti pubblicitari della carta stampata è del 21,5%, quella della radio del 9,4% - il momento è difficile. L’on line quindi tira e se, lo dicono i dati recenti Audiweb, sono ormai 22 milioni gli internauti italiani (il 42% della popolazione) che navigano quotidianamente e sempre più a lungo (circa 90 minuti al giorno) parlare di fenomeno di massa e di elemento integrante delle abitudini dei cittadini italiani non è certo fuori luogo.

Agli occhi del mercato pubblicitario, questo il messaggio di fondo emerso ieri a Roma, un dato ancora più importante è la pervasività del media Internet. L’utenza, infatti, si sta progressivamente ampliando e se i giovani tra i 18 e i 34 anni rappresentano quasi il 60% di chi si connette regolarmente, anche i giovanissimi (12-17 anni) e gli over-55, che rappresentano oltre il 15%, costituiscono un bacino di consumatori decisamente interessante. La Rete, inoltre, rappresenta la fonte principale di informazioni su prodotti e servizi per l’85% degli internauti, il 79% acquista prodotti nei punti vendita dopo aver raccolto informazioni on line e il 69% confronta i prezzi di prodotti e servizi che ha deciso di acquistare. La banda larga sarà pure un problema ma, a quanto sembra, solo di chi sul Web ci entra di rado (gli utenti che dispongono di una connessione veloce a Internet sarebbero infatti circa 15 milioni). Il monito lanciato dai vertici di Iab è stato, non a caso, il seguente: “capitalizzare il fenomeno per sviluppare business tradizionali su scala globale”. Come dire: investite aziende, investite.

Via | ilsole24ore.com

Nessun commento:

Posta un commento


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto
viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001