sabato 25 luglio 2009

Mourinho:"Siamo forti, è l'Inter che volevo"

Tredici giorni passati in silenzio per scelta possono bastare. Quello che d’imprevisto doveva succedere è successo: ora José Mourinho non vede più il rischio che ogni sua frase possa essere fraintesa, possa alterare gli equilibri delicati che stanno dietro a certe cose di mercato. Per questo aveva scelto il no comment: non sapeva con certezza cosa dire, poteva diventare un azzardo dire ciò che pensava davvero. Parlare solo dell’Inter ma non del mercato? Sarebbe stato un discorso a metà, scollegato: la sua Inter era ancora in mano al mercato, troppo complicato fare slalom fra le ipotetiche, parlare di una squadra senza sapere bene che squadra sarà. Ora Mourinho lo sa e ne parla, tredici giorni dopo quel 10 luglio, «questa non è l’Inter che sognavo, io non sono Harry Potter, per vincere la Champions serve più qualità», e poi silenzio fino a ieri.

Mourinho, ora è un’Inter più vicina a quella che sognava?
"La sognavo più equilibrata, ora lo è. Volevo in più un difensore diverso da quelli che avevo già, dominatore dello spazio aereo che amasse giocare alto: Lucio; un centrocampista posizionale ma di qualità: Thiago Motta; un trequartista: Hleb lo può fare; una punta: Milito, che mi piace moltissimo".

E lo scambio Ibrahimovic-Eto’o le è piaciuto?
"Solo un allenatore stupido sarebbe felice di perdere Ibrahimovic, solo un allenatore stupido non sarebbe felice di avere Eto’o. E infatti sono molto felice di averlo".

Via | gazzetta.it

Nessun commento:

Posta un commento


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto
viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001