mercoledì 29 luglio 2009

Palazzo Chigi resta senza Facebook

"Potrebbe essere necessario introdurre un sistema di monitoraggio che consenta di non usare Facebook in modo improprio in orario di lavoro nella pubblica amministrazione". Così si è espresso il ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta, in un'intervista pubblicata sul nostro speciale Facebook Mania, attualmente in edicola.

Non era certo un annuncio di crociata, ma ieri tutti i dipendenti di Palazzo Chigi e di alcuni dipartimenti ministeriali hanno subito pensato a una sua iniziativa, quando, ieri, non sono più riusciti a collegarsi a Facebook e a You Tube dai loro computer di lavoro. Sembrava, in effetti, il colpevole perfetto, nemico di ogni distrazione sul lavoro e impegnatissimo sul fronte dell'efficienza degli uffici pubblici.

E invece, il ministro Brunetta non c'entra, e a poche ore dall'allarme oscuramento ha fatto sapere che non ne sapeva nulla e che le sue iniziative si sono limitate "un mese e mezzo fa una circolare per disciplinare l’uso di internet nella pubblica amministrazione".
A conferma è arrivata la nota ufficiale del mi nistero: "La notizia del presunto oscuramento di Facebook e di YouTube per i lavoratori di Palazzo Chigi (...) non è in alcun modo riconducibile ad una decisione del ministro della Pubblica amministrazione né tantomeno del ministro Brunetta".
Eppure, la spiegazione di questo improvviso black-out mirato è rimasta misteriosa, e in tanti hanno continuato a sospettare del perfetto "colpevole".

Una plausibile spiegazione è infine arrivata dal responsabile dei servizi tecnici di Palazzo Chigi secondo cui si è trattato di un problema tecnico, legato al provider "sul router nternazionale" di cui si servono a Palazzo Chigi. I tecnici sarebbero già all'opera per risolvere l'inconveniente.

Il ministro Brunetta, nell'intervista concessa al collega Ruggero Vota, pubblicata sul citato speciale Facebook Mania, ha anche precisato che "qualunque strumento può trasformarsi in elemento di distrazione e Facebook è uno strumento come gli altri". In un'altra parte dell'articolo, tra l'altro, il ministro dell'innovazione ha elogiato le possibilità di partecipazione alla cosa pubblica offerte dalle nuove tecnologie, dicendosi sicuro che anche la pubblica amministrazione ne avrebbe tratto vantaggio.

Via | pcworld.it

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