giovedì 16 luglio 2009

La Colonscopia con un bicchier d'acqua

La colonscopia può diventare facile come bere un bicchier d'acqua. Nel vero senza della parola infatti basterà mandare giù una “pillola-sonda” capace di esplorare il colon e scovare eventuali tumori: come una navicella spaziale, viene lanciata nell'intestino con un semplice bicchier d'acqua e, una volta giunta a destinazione, comincia a fare foto della mucosa intestinale. Trecento pazienti si sono già sottoposti a sperimentazione nei diversi centri che hanno visto l'Italia coinvolta con il Policlinico Gemelli di Roma. I risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine da Guido Costamagna, direttore dell'Unità operativa di Endoscopia Digestiva chirurgica del Policlinico e da Cristiano Spada. Il cancro del colon è il terzo tumore più frequentemente diagnosticato.

La prevenzione si basa su uno screening su tutti i cinquantenni, il problema, spiegano gli autori, «è che la colonscopia è molto fastidiosa e a volte anche dolorosa, quindi solo una piccola percentuale di loro vi si sottopone. La soluzione è però ora a portata di mano: la videocapsula è una vera e propria pillola, contenente due telecamere, due sorgenti luminose e un'antenna.

Prodotta per ora da una sola azienda nel mondo, è lunga 31 millimetri, ha un diametro di 11 millimetri, è ingeribile proprio come una normale pillola, e percorre tutto il tratto intestinale. Alimentata a batteria, sfrutta per muoversi i movimenti intestinali; arrivata nell'intestino tenue, inizia a inviare 4 immagini al secondo a un piccolo ricevitore che il paziente porta con sè. Normalmente dopo dieci ore, tempo di durata delle batterie, la pillola è stata espulsa.

Sebbene più costosa della colonscopia, la videocapsula potrebbe diventare un esame di routine, e potrebbe essere impiegata non solo per la diagnosi, ma per asportare un eventuale polipo. I risultati di questo studio europeo sono molto promettenti: la videocapsula sembra essere in grado di studiare accuratamente il colon con l'enorme vantaggio di non provocare dolore.

Via | ilmessaggero.it

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