giovedì 16 luglio 2009

Primo omicidio volontario in incidente stradale

La prima corte d'assise di Milano ha condannato a 18 anni di reclusione per omicidio volontario Alessandro Braidic, nomade italiano di 26 anni, accusato di avere investito con l'auto e ucciso il 16 settembre 2007 un pensionato milanese di 71 anni. I giudici hanno escluso l'aggravante della crudeltà contestata dal pm e riconosciuto le attenuanti generiche. Il pm aveva chiesto 24 anni. Si tratta di uno dei primi casi in Italia di condanna per omicidio volontario in relazione a un incidente stradale e in questo caso a un investimento di pedone.

Nel novembre dello scorso anno era stato condannato a Roma in abbreviato per omicidio volontario Stefano Lucidi, che investì due fidanzatini nella capitale. La sentenza è stata però riformata nelle scorse settimane e il reato derubricato da volontario a colposo. Il nomade era accusato di aver investito l'anziano mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Padova, nel capoluogo lombardo. Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Grazia Pradella, il nomade dopo aver investito l'uomo, zigzagò con l'auto per circa 120 metri per liberarsene dato che si era aggrappato al cofano. L'anziano alla fine cadde e, secondo l'accusa, l'auto gli passò sopra con uno pneumatico.

L'imputato si è sempre difeso sostenendo di non essere stato alla guida dell'auto quella sera, ma di aver consegnato la macchina a degli albanesi per un debito di droga. Rispondendo alle domande di alcuni cronisti mentre era in gabbia, ha detto: "Non ero io, si sono sbagliati". Dopo la lettura del dispositivo, intervistato da alcuni cronisti, il presidente della corte, Luigi Cerqua, ha spiegato che "nelle motivazioni si leggerà l'intensità del dolo. Dal dispositivo - ha aggiunto - risulta il discorso fatto dalla corte che ha ritenuto l'omicidio volontario".

Via | repubblica.it

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