domenica 23 agosto 2009

In aereo, troppo grassa chiedono di pagare per 2

Quando si viaggia in aereo attenti al peso! Dei bagagli ma non solo. Un'ammonizione non peregrina alla luce di quanto è capitato all'aeroporto di Bari a una signora romana che è stata accolta dall' impiegata addetta al check-in della compagnia aerea a basso costo Easyjet con la sgradevole osservazione: "mi spiace ma lei è troppo voluminosa, se vuole viaggiare con noi deve pagare due biglietti".

LA VICENDA. La donna, che stava rientrando a Roma dopo una settimana passata in Puglia, è rimasta tanto sbigottita quanto irritata. "Come si permette si darmi della cicciona? Non sarò una anoressica come voi hostess, ma quando viaggio non mi è mai capitata una cosa simile" ha replicato seccata, ma dopo alcuni minuti di discussione e dopo essere stata invitata, con evidente imbarazzo da parte sua, a pesarsi come fosse una valigia davanti agli altri viaggiatori in attesa della carta d'imbarco, ha deciso di lasciar perdere e di rientrare nella Capitale in auto. Una resa solo apparente visto che la umiliata signora - 55 anni, statura piuttosto bassa e peso intorno al quintale - ha deciso di denunciare la compagnia aerea per danni morali e materiali.

LE SCUSE DELLA COMPAGNIA. Easyjet si è scusata per l'episodio aprendo un'inchiesta interna per accertare come sono andati i fatti. "Si è trattato - ha dichiarato il Corporate Communication manager Thomas Meister - di un imperdonabile e personale errore del personale di terra. La Compagnia non ha nel suo regolamento una sezione che riguardi il peso dei passeggeri, si rammarica per quanto successo e avvierà un'inchiesta interna per verificare le circostanze dell'accaduto. Non capisco - aggiunge Meister - come possa essere successo. La nostra compagnia non prevede alcuna condizione particolare relativa al peso dei passeggeri.

Via | ilsole24ore.com

Nessun commento:

Posta un commento


Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto
viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001