
L’accordo fu preso nel 2008 da Google con autori ed editori che avevano denunciato il motore di ricerca per infrazione delle regole sul copyright, ma pagando 125milioni di dollari il gigante di Mountain View si è impegnata a creare un Book Rights Registry attraverso cui gli autori possano essere catalogati e ricevere compensi per le loro opere: il 70% sarebbe per scrittori e editori, il 30 per Google. Gary Reback, un avvocato dell’antitrust della Silicon Valley, ha sottolineato che il piano della biblioteca on line «ha enormi conseguenze sul piano della competitività che la gente sta solo cominciando a capire». Sono stati sollevati problemi per la questione della privacy anche da parte dell’Unione per le libertà civili americana e altre associazioni che si sono appellate a Eric Schmidt, amministratore delegato di Google, affinchè siano inserite politiche di tutela della riservatezza.
Il progetto di Google Books potrebbe trasformare l’industria editoriale e il pubblico accesso alla cultura. E di fronte alle accuse che vedono il progetto come una minaccia alla libertà e privacy dei lettori, la compagnia risponde che invece andrà a favore degli autori e renderà disponibili a tutti milioni di libri. «Stimolerà la competitività nel mondo editoriale, quindi capiamo perchè i nostri avversari ci hanno dichiarato guerra», si legge in un comunicato.
Via | ilsole24ore.com
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