
Passa per essere il più severo con Di Pietro e i dipietrismi fra i tre candidati alla segreteria del Pd. Ma, ieri sera, alla Festa nazionale del Pd di Genova, a un tratto Pierluigi Bersani sembrava Di Pietro. Con tutt’altro tono, con tutt’altro aplomb, con tutt’altro approccio verbale. Sostituendo le ruvidezze lessicali molisane, con morbidezze emiliane, i «che c’azzecca» con le esse sciolte, i «voglio dire» con «’sto ambaradan».
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