
Dopo un accordo analogo (siglato l'anno scorso) con l'ex monopolista Telecom Italia, adesso Fastweb allarga il modello industriale della messa in comune delle infrastrutture anche agli altri alternative carrier, i suoi concorrenti diretti. Nel caso di Telecom l'accordo riguardava la fibra, nel caso di Wind, invece, la condivisone interesserà le centraline, i circuiti e le antenne mobili. Per le società di telecomunicazioni gli investimenti e il mantenimento delle infrastrutture sono l'onere maggiore e, specie in un periodo di recessione, è meglio unire le forze.
Intanto, all'appuntamento di metà anno Fastweb arriva con un bilancio che ha tutti segni più, dalla prima all'ultima riga di bilancio: il giro d'affari è salito a 919 milioni (+13%), il margine operativo lordo a 265 milioni e i profitti a 18 milioni. «Una performance molto positiva – ha commentato l'amministratore delegato Stefano Parisi - soprattutto rispetto al contesto». A ben vedere, però, i clienti sono cresciuti con un ritmo meno sostenuto del passato: 93mila nuovi utenti in sei mesi (+6%) contro i 135mila in più del 2008. «La crisi e l'ingresso di Vodafone nell'arena della banda larga hanno certo influito» prosegue Parisi, ma più che guardare ai volumi «vogliamo mantenere la nostra price-premium position, non ci interessa fare tariffe promozionali solo per incrementare la clientela». Meglio, chiosa Parisi, «salvaguardare la generazione di cassa e il valore del brand, che ha un posizionamento alto». Tra l'altro, fa notare ancora Parisi, «oggi oltre il 60% dei ricavi dell'azienda viene dalla clientela business» per cui l'andamento degli abbonamenti delle famiglie preoccupa meno.
La redditività è salita di un robusto 8%, ma rispetto al passato il passo di marcia perde slancio (il Mol era balzato del 23% nei primi sei mesi dell'anno scorso). «La prima parte del 2008 scontava ancora tassi di crescita molto forti, adesso l'azienda opera in un mercato sotto pressione e sempre più competitivo» spiega Parisi ricordando che sul Mol ha inciso anche la stangata da 5 milioni dovuta all'aumento del canone Telecom per l'ultimo miglio. «L'andamento, comunque, è perfettamente in linea con gli obiettivi annunciati: siamo al 51% dei ricavi stimati per l'anno e al 47% della redditività, quindi in pieno tempismo». Se nei primi tre mesi del 2009 l'utile era stato risicato (ma comunque soddisfacente perchè nello stesso periodo del 2008 l'azienda era ancora in perdita), è tra aprile e giugno che Fastweb ha messo a segno profitti considerevoli (15,6 milioni). A settembre dell'anno scorso Fastweb ha lanciato ilsuo telefonino (come operatore virtuale, Nvmo): a oggi le carte sim attive sono 120mila.
Se c'è un segnale da cogliere nella semestrale è che, arrivata dopo dieci anni a produrre utili, Fastweb è solida. Da un anno e mezzo ormai l'azienda non brucia più cassa e anzi ne produce (18,5 milioni nel semestre): dopo quattro trimestri, piace sottolineare a Parisi, «il cash-flow conferma la sua sostenibilità». Non è un risultato scontato viste le difficoltà di altri concorrenti (come Tiscali e 3 Italia, gravate da perdite e debiti).
Via | ilsole24ore.com
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